MANIFESTAZIONE "EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ": I PERICOLI DELLA RETE.
(a cura delle professoresse Rosa De Maio e Loredana Testiera.
La comunità scolastica, insieme alla famiglia, è al centro delle responsabilità educative di cittadinanza e deve pronunciarsi con fermezza ed autorevolezza rispetto alle criticità emergenti nel mondo adolescenziale , innanzitutto ai rischi connessi alle loro esperienze di nativi digitali. Per questo docenti ed alunni possono e devono confrontarsi nell'esperienza complessa dell'uso delle tecnologie, dei social, dei media , per orientarsi in scelte condivise e responsabili , finalizzate ad un utilizzo sicuro , legittimo, efficace delle medesime. Il moltiplicarsi delle opportunità di comunicazione è un prezioso valore aggiunto, fondamentale per implementare le metodologie didattiche e dell'apprendimento, ed è ormai imprescindibile nel mondo giovanile e fra i nostri ragazzi: ma è altrettanto doveroso vigilare sull'uso ed "abuso" delle TIC, ovvero sull'uso distorto e, molto spesso, al limite delle regole della convivenza civile e della legalità. Resta pertanto un punto fermo nell'agenda formativa della scuola organizzare, in accordo con le famiglie, una regia civica, corretta e responsabile, della dimensione comunicativa digitale delle giovani generazioni.
Questa è la sfida educativa con cui il IV Istituto comprensivo di Frosinone ha voluto inaugurare il nuovo anno scolastico .
La manifestazione, che rientra nel progetto di educazione alla legalità, ha visto, venerdì 14 ottobre le classi 2° e 3° delle scuola secondaria di I grado, riflettere sui profondi cambiamenti che i dispositivi tecnologici stanno apportando nelle dinamiche di relazione tra gli adolescenti. Con la dottoressa Tiziana Belli , sostituto commissario della Polizia di Stato e responsabile di Polizia postale di Frosinone, i ragazzi hanno potuto confrontarsi con quelli che sono i rischi che si corrono in rete.
Sappiamo che gli adolescenti sono, ormai, i maggiori utilizzatori di social network, blog e forum, protagonisti indiscussi del web 2.0 e che quindi molti aspetti dello sviluppo dei giovani sono influenzati da questi scambi virtuali , da questo intreccio tra vita online e vita offline.
Perciò chi educa deve considerare le due modalità di relazione ( online e offline ) non come opposte o sostitutive l' una all' altra, ma come modalità integrate , universi posti in un continuum che richiede una riorganizzazione delle relazioni intese come parti di un sistema complesso.
Il fenomeno del bullismo e quindi della prevaricazione in una relazione di una parte a scapito dell' altra , è oggi molto spesso associato agli ambiti delle relazioni virtuali , in quanto questa dimensione non prevede l' interazione diretta tra le persone e questo abbassa il livello di percezione e di consapevolezza delle conseguenze di un comportamento lesivo della sensibilità di un' altra persona . Cosi dal bullismo è molto facile passare al cyber-bullismo proprio perché vittima e aggressore agiscono e subiscono in un mondo non controllato. Infatti , per sua stessa definizione, il Word Wilde Web, cioè il www , è un ambiente caratterizzato da massima libertà e minimo monitoraggio.
Pertanto , le lacune, le convinzioni distorte che affliggono i nativi digitali, rappresentano un' area ad alto rischio per le nuove generazioni , ma soprattutto un compito educativo e normativo imprescindibile per gli adulti.